giovedì 9 giugno 2016

Mercurio nel Paglia da 30 anni, pesci avvelenati Colpa di una miniera chiusa nel 1982

Il problema mercurio nelle acque di Paglia e Tevere sta diventando una cosa drammaticamente seria secondo quanto ha riferito l'Arpa alla Regione in una relazione ad hoc.
Questa volta la discarica Le Crete non c'entra nulla. Sul banco degli imputati ci sarebbe l'Armata e l'attività estrattiva di mercurio nella zona.
Tra il 1860 e il 1980 nell'area estrattiva dell'Armata sono state estratte 102 mila tonnellate di mercurio.
Per riuscire ad avere un quadro di riferimento completo l'Arpa si è rivolta anche alle autorità ambientali toscane.
E proprio dalla Toscana sono giunte le notizie meno rassicuranti. L'attività estrattiva di Abbadia San Salvatore è stata chiusa definitivamente nel 1982 ma il mercurio drenato dalle acque del Paglia si è sedimentato ed è rimasto "silenzioso" per molto tempo almeno fino al mutamento delle condizioni meteo stagionali.
In due studi portati a termine al Dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Firenze, infatti, a smuovere il mercurio sono state le condizioni meteo mutate in intensità a partire dall'alluvione del 2012 con un aumento della concentrazione di mercurio successivamente all'onda di piena sia sul Paglia che sul Tevere.
Lo studio dimostra anche che il mercurio silente depositatosi sulle sponde è la causa dell'inquinamento odierno, quindi non più quello proveniente dall'Amiata ma quello già presente nella terra dell'alveo e delle sponde del fiume.
Dopo 30 anni dalla chiusura dei siti estrattivi, dunque, il mercurio permane nell'ecosistema e addirittura è causa di forte inquinamento.
L'Arpa dunque ritiene che la portata della contaminazione da mercurio potrebbe anche essere preoccupante soprattutto perché "biodisponibile" cioè già presente nei pesci e nelle cortecce degli alberi vicini al fiume.
Ora dovranno essere Regione ed enti coinvolti a decidere i prossimi passi, compreso l'intervento pubblico per la bonifica.

Nuovo Corriere Nazionale Giovedì 9 Giugno 2016

mercoledì 11 maggio 2016

Allarme tumori a Bagni i cittadini vogliono la verità

Cresce la protesta dei cittadini di Bagni per l'aumento dei casi di tumore. Il sindaco si attiva con l'Usi, ma intanto invita alla cautela.

"Mi sono personalmente attivato presso l'Usi per avere dei dati che, a livello comunale, diano un quadro scientificamente attendibile e veritiero della situazione. Mi sento, comunque, di escludere un allarme di questo tipo."

Lo assicura il sindaco Giuseppe Germani di fronte alla crescente preoccupazione legata a un presunto incremento dell'incidenza tumorale tra la popolazione, in particolare a Bagni. Una correlazione esplicita e certificata tra la vicinanza della frazione alla discarica "Le Crete" e i casi di tumori e leucemie riscontrati nei residenti della zona, poco più di sessanta in tutto, al momento non c'è in alcun modo. Di fronte ad alcuni casi di decessi prematuri, resta comunque il bisogno nei familiari di conoscere una volta per tutte la verità. È stato ribadito pubblicamente anche in occasione dell'assemblea promossa dal movimento civico SaveOrvieto per informare la cittadinanza sui progetti riguardanti l'ampliamento della discarica e per comunicare la ferma opposizione alla loro realizzazione. Una, in particolare la testimonianza di un residente che ha messo in evidenza il grave problema legato al
"fortissimo incremento di casi tumorali che ha colpito negli ultimi anni le famiglie."
È pronto a portare la questione in consiglio comunale con un'interrogazione rivolta proprio al sindaco, giuste le responsabilità in materia sanitaria e di tutela della salute dei cittadini assegnategli per legge, il consigliere di minoranza Andrea Sacripanti (Gm).
"Per dare l'idea di come tumori e leucemie abbiano colpito i residenti della zona - afferma è stato dichiarato che ognuna delle venti famiglie residenti è interessata da queste gravissime patologie e che, addirittura, ci sono casi in cui in una sola famiglia si registrano tré o quattro tumori."
Intanto, dopo gli incontri tenuti con la cittadinanza, al motto di "Stop discarica", il movimento SaveOrvieto è pronto a scendere in piazza, sabato alle 14 e 30 con partenza da piazza Cahen, per la
"Marcia del rispetto e della bellezza."
Obiettivo, chiedere un impegno da parte delle istituzioni a completare l'impiantistica per il riciclaggio e il recupero dei rifiuti. Ma anche preservare il territorio, bonificare l'area, aiutare un'economia che punta sulla qualità della produzione agricola. E, non da ultimo, monitorare e vigilare sulla tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente, verificare l'eventuale presenza e provenienza di sostanze inquinanti nelle acque del Paglia e nell'atmosfera.
Corriere dell'Umbria Mercoledì 11 Maggio 2016

venerdì 23 ottobre 2015

Umbria Jazz Winter nel segno di The Voice

La ventitreesima edizione del festival di Orvieto (30 dicembre-3 gennaio) conferma la sua formula e omaggio Frank Sinatra. Tra gli italiani Fresa e Rea

Rispetto a qualche anno fa il budget intorno al quale è stata organizzata la ventitreesima edizione di Umbria Jazz Winter (30 dicembre - 3 gennaio) ha subito un sensibile "ritocco".
Era attorno al milione di euro con le edizioni spedali di sei giorni, ora si attesta intorno ai 600 mila.
Carlo Pagnotta giura che non ci sono ne trucchi ne inganni, ma che è riuscito quasi del tutto fortuitamente a ingaggiare il "Light of Love Gospel Singer", il coro che darà vita al tradizionale appuntamento con la messa di Capodanno in Duomo, a titolo gratuito: il coro è stato già premiato negli Usa e usufruisce della copertura dei costi dei vari tour.
In sede di presentazione di Ujw#23 al ridotto del Teatro Mancinelli campeggia sullo sfondo il nuovo manifesto firmato Chioccia/ Tsarkova che Pagnotta ha scoperto essere gli autori di altri importanti poster di festival jazz, tra cui quello del più antico, il festival di Newport.
Tra l'esplosione di rossi fuoco e gialli accesi, Pagnotta alterna "pillole" di polemiche e commenti sul programma.
Bacchetta i commercianti che al contrario del bistrot "il Malandrino" non sono entrati ancora nell'ottica dell'adesione (finanziaria) al festival quindi dirotta l'attenzione sui "pupilli" americani dell'edizione 2015-2016, a partire da Kurt Elling che omaggerà Frank Sinatra (si celebra quest'anno il centenario della nascita insieme a quello di Billie Holiday), voce solista di una orchestra di diciassette elementi composta da alcuni dei più interessanti giovani musicisti italiani che affiancheranno il suo tradizionale quartetto.

Ma l'onore del concerto serale di apertura del festival toccherà al sestetto di Jarrod Lawson di cui la stampa specializzata d'Oltreoceano parla un gran bene per la sua accattivante interpretazione del soul. Altro incontro a stelle e strisce sul palco del Mancinelli sarà quello tra il batterista Lewis Nash e il sax alto Steve Wilson di cui Musica Jazz ha proposto nello scorso numero l'album ottenuto da una registrazione eseguita proprio a Ujw. Con Romero Rubaldo (che lo scorso anno è stato posizionato tra i primi cinque musicisti nelle cinque stelle assegnate dal Down Beat), il festival continua la tradizione dei brasiliani, mentre sul versante del jazz italiano, Danilo Rea presenterà il nuovo album dedicato ai Beatles e ai Rolling Stones e Fabrizio Bosso in quartetto con Rosario Giuliani omaggerà Duke Ellington con il suo nuovo progetto.
Paolo Fresu proporrà l'interpretazione musicale di "Vinodentro" ispirato all'omonimo romanzo di Fabio Marcotto, in compagnia di Daniele Di Bonaventura e l'Orchestra da camera di Perugia, concerto in collaborazione con la Sagra musicale umbra. Poi al palazzo dei Sette è confermata la presenza di Alan Harris e al Palazzo del Popolo i Dirotta su Cuba. Confermata anche la street parade dei Funk Off. Infine Vince, musicista olandese di strada che assicura sorprese.

Corriere dell'Umbria Venerdì 23 Ottobre 2015

martedì 12 agosto 2014

Festival immagini e suoni di paesaggi 2014

II "Festival immagini e suoni di paesaggi"è tornato, nella frazione di Scoppieto, nella suggestiva location delle ex cave romane di travertino. Giunto alla nona edizione, vanta la presenza di diversi musicisti ed attori di livello nazionale.
Il festival 2014 si sta svolgendo tra danza/teatro e musica d'autore. Proseguirà ancora oggi e domani. Questa sera, alle 21.30, protagonisti saranno uno dei più stimati batteristi europei come Roberto Gatto insieme al grande chitarrista statunitense Nir Felder ed al bassista Luca Fattorini.
Si tratta di un tributo alla musica jazz nella sua declinazione più moderna e innovativa e alla creatività, grazie all'apporto di tre indiscussi fuoriclasse che stanno delineando nuovi stili, fenomenali interpreti del nostro tempo, che con grande lucidità infrangono le regole per andare oltre, mettendo in gioco ragione e sentimento con classe ed eleganza.
Infine la chiusura del festival, domani, sempre alle 21.30, sarà del maestro del pianoforte, dal calibro internazionale, Alberto Pizzo, che ha scelto proprio Scoppieto per la sua tappa umbra estiva. "On the way" è il suo ultimo progetto discografico, prodotto dall'italo americano Fabrizio Sotti. L'organizzazione anche quest'anno è stata affidata all' Athanor Eventi che, insieme al Comune di Baschi - in collaborazione con la Pro loco di Baschi - è ideatrice della manifestazione, che vuole valorizzare, con eventi culturali di prestigio, un sito di grande attrazione al centro di un territorio con paesaggi di rara bellezza. L'ingresso è gratuito. 
Corriere dell'Umbria Martedì 12 Agosto 2014

mercoledì 2 luglio 2014

Kevin Costner e Kacey Musgraves: musica sul sagrato del Duomo

"Due star in funzione di un grande evento, dove il vero protagonista resta un simbolo cittadino come il duomo."

Cosi Marco Bosco e Cesare Bianchini, rispettivamente amministratore delegato e vice presidente dell'agenzia "Dream Loud" di New York, hanno presentato ieri mattina la seconda edizione di "Orvieto4Ever", l'iniziativa a stelle e strisce che per il secondo anno celebra sulla Rupe la festa statunitense dell' Indipendenza.
Nel 2013, infatti, anno della cultura italiana in America, Orvieto à stata la prima città italiana a celebrare ufficialmente la ricorrenza avendo l'Italia contribuito alla nascita e all'evoluzione degli Stati Uniti.
I nomi d'eccezione di quest'anno sono quelli di Kevin Costner, nella sempre più consueta veste di cantante accompagnato dalla sua band, i Modern West, e la cantautrice Kacey Musgraves, reduce dalla vittoria di due Grammy, per la prima volta in Italia.

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Entrambi arriveranno a Orvieto domani e dormiranno fuori città per poi esibirsi sul sagrato del duomo. Cosi come la Independence Orchestra, composta da 110 elementi, di cui 35 facenti parte del coro.
Quanto ai brani in programma, sono state arrangiate appositamente per l'occasione le colonne sonore che più si avvicinano al repertorio degli artisti, da John Williams a Henry Mancini fino ad Ennio Morricone.

"Il progetto - hanno sottolineato gli organizzatori - nasce come riconoscimento all'influenza e al sostegno che l'Italia, nel tempo, ha dato agli Stati Uniti a partire dai riferimenti al diritto d'uguaglianza del toscano Filippo Mazzei nella dichiarazione d'indipendenza del 1776. La scelta di piazza Duomo come location è proprio nel rispetto di questi valori e della loro provenienza. Con questi presupposti, attraverso 'Orvieto4Ever', la città intende dare un chiaro e positivo messaggio di continuità e di forza nel rendersi promotori di necessari progetti di crescita, sviluppo e integrazione culturale."
All'evento, della durata di circa due ore con inizio alle 21, sono attese circa 2000 presenze.
Tra queste, prenderà parte in veste ufficiale anche l'ambasciatore Usa in Italia John Phillips.
Per ulteriori informazioni: http://orvieto4ever.com/ Biglietti su: www.TicketOne.it
Corriere dell'Umbria Mercoledì 2 Luglio 2014

giovedì 12 giugno 2014

Corpus Domini, la città si veste a festa

La città si veste a festa per il grande evento. Sotto gli occhi di cittadini e turisti, gli allestimenti in atto ad Orvieto in piazza del Duomo stanno trasformando quel grande spazio nello scenario di un appuntamento d'eccezione e attesissimo, che sabato animerà la città.
Dopo il successo della scorsa edizione, in occasione del Giubileo eucaristico straordinario e del 750° anniversario del Miracolo di Bolsena, la città del Corpus Domini coniugherà la grande storia e il patrimonio culturale con una riflessione spirituale sul Miracolo del Corporale.

L'evento è presentato da ArTà Teatro Stabile d'Innovazione e Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
La manifestazione si aprirà, alle 18, con la Festa Medievale in piazza Duomo, che diventerà per l'occasione una grande scacchiera per la partita a scacchi con personaggi viventi che verrà disputata tra Orvieto e Marostica.
Parteciperanno le rappresentanze dei cortei storici di Orvieto e di Marostica e gli sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini.
Sulla falsa riga della Partita Storica a scacchi a personaggi viventi che si disputa ogni due anni a Marostica e che è stata riconosciuta Patrimonio d'Italia per la tradizione, dame, gentiluomini, armati, vessilliferi e figuranti in costume d'epoca daranno vita ad uno spettacolo affascinante ed unico che ci riporterà all'atmosfera medioevale.
A condurre la partita sarà il Giullar Cortese Gianluca Foresi, mentre la regia è del direttore artistico di ArTà Maurizio Panici, che ha curato nelle ultime edizioni anche la regia della parata a scacchi di Marostica.
A seguire, in attesa di tornare in piazza Duomo per assistere al Dramma Sacro, dalle 19.30 alle 21.30 si potrà partecipare alla cena medievale in alcuni ristoranti e trattorie di Orvieto.
Alle 22, sul sagrato del Duomo è in programma l'allestimento del “Miracolo de lo Sacro Corporale” un libero adattamento di Giuseppe R. Baiocco del Dramma Sacro di anonimo del 1300.

La Sacra Rappresentazione del Miracolo di Bolsena, riproposta con moderne tecnologie visuali ed acustiche, vuole essere un con tributo spettacolare inserito in un momento più grande di attenzione e preghiera per una delle festività più rappresentative della cultura cristiana.
La Regia, anche stavolta, è affidata a Maurizio Panici, mentre la parte scenografica-visuale è curata da Paolo Miccichè, grande esperto di visual show, e le luci da Roberto Rocca.
Tra gli attori, nei ruoli più importanti figurano Paola Gassman, Luigi Diberti, Renato Campese, Alessandro Federico, Massimiliano Franciosa, Massimiliano lacolucci.
Splendore Grande attesa per la partita a scacchi viventi davanti al Duomo

La Nazione Giovedì 12 Giugno 2014

lunedì 26 maggio 2014

L’Umbria “vince” al Festival di Cannes

C'è un pezzo di Umbria vincente al Festival di Cannes.
Il film della regista Alice Rohrwacher, cresciuta a Castel Giorgio, in provincia di Temi, terra di origine della madre e luogo di lavoro del padre Reinhard, apicoltore transumante e conduttore di un agriturismo (sua sorella è l'attrice Alba Rohrwacher) entra infatti nella storia del cinema. “le Meraviglie”, questo infatti il titolo della pellicola che è stata girata in parte proprio in Umbria a Castel Giorgo nei luoghi dell'infanzia e dell'adolescenza della Rohrwacher, hanno conquistano il cuore di Jane Campion e dei suoi colleghi di giuria a Cannes 2014 facendole conquistare il “Gran Prix du Jury”.

Alice è la prima donna regista italiana in assoluto a vincere un premio sulla Croisette.
A darle il riconoscimento è stata una Sophia Loren molto emozionata. Alice Roarwacher, 32 anni, si porta a casa dunque il riconoscimento che nel 2012 andò a Matteo Garrone per il suo Reality.
Interpreti del film la sorella, Alba Roarwacher e Monica Bellucci.
Il secondo alloro per importanza dopo la Palma d'Oro, che è andata al cecoviano “Winter Sleep”, del regista turco Nuri Bilge Ceylan.

Alice Roarwacher è annunciata come ospite martedì sera (ore 21) al cinema Zenith dove è prevista la proiezione del suo film. 

La Nazione Lunedì 26 Maggio 2014

martedì 6 maggio 2014

Orvieto capitale del gelato artigianale per 60mila appassionati

Tra gli ospiti anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e l'onorevole Anna Finocchiaro, oltre ai 60mila i visitatori presenti a Orvieto per i Gelati d'Italia. I dati dimostrano, secondo l'organizzazione Bmb events, quanto la valorizzazione del gelato artigianale e la promozione della città della Rupe si sposino in maniera ideale.
"Vogliamo fare di Orvieto la capitale italiana del gelato e per questo faremo crescere ancora di più la nostra festa"
, commenta Fausto Bizzirri della Bmb Events. Nei quattro giorni de "i Gelati d'Italia" la voglia di gelato ha dato davvero spettacolo, calamitando decine di migliaia di persone, in maniche corte, come con l'ombrello. Tutto pur di assaggiare i 20 gusti tipici delle regioni italiane e le creazioni provenienti da Francia e Brasile.
"Siamo molto soddisfatti - sottolinea Bizzirri - e siamo molto riconoscenti agli orvietani e a tutti i partner pubblici e privati che hanno reso possibile l'organizzazione dell'evento."
Altro cardine, infatti, è sicuramente la grande disponibilità e il coinvolgimento degli abitanti di Orvieto e degli esercenti del centro storico.
Tra questi, fondamentale è stato l'apporto degli studenti dell'indirizzo alberghiero dell'Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto, che hanno prestato un preziosissimo servizio negli stand somministrando i gelati, e di Patrizia Pasqualetti, che con professionalità e passione ha fatto da trait d'union con le istituzioni e la comunità orvietana, offrendo un supporto quotidiano a tutte le iniziative della manifestazione.
Per i 40 gelatieri professionisti protagonisti dell'evento è stata un'autentica soddisfazione lavorare per un pubblico attento e interessato, che non si è limitato alla sole degustazioni, ma ha anche approfondito tutti gli aspetti della preparazione e della cultura del gelato.
Le file agli stand di piazza della Repubblica, piazza del Popolo e piazza Duomo per scoprire gli originalissimi gusti di gelato hanno così trovato corrispondenza anche davanti al laboratorio a vista allestito da Carpigiani a Palazzo del Popolo, dove gli artigiani hanno preparato ogni giorno le proprie creazioni, e negli appuntamenti quotidiani del programma.
Quest'anno "i Gelati d'Italia" ha voluto essere anche qualcosa di più di una festa, cogliendo l'opportunità dell'abbinamento ai cocktail per lanciare con Planet One Service una campagna per l'uso consapevole e responsabile degli alcolici rivolta agli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto.
L'approfondimento della dieta senza glutine e dei corretti stili di alimentazione, insieme alla sezione umbra dell'Associazione Italiana Celiachia, ha offerto l'altro momento importante di riflessione.
Per completare la storia dell'edizione 2014 de "i Gelati d'Italia" resta ancora da scrivere l'ultimo capitolo, ovvero la proclamazione del gusto più buono d'Italia, alla quale, al termine dello scrutinio dei voti dei visitatori della manifestazione, verrà dedicata una cerimonia ufficiale a Orvieto nei prossimi giorni.
Corriere dell'Umbria Martedì 6 Maggio 2014

venerdì 14 marzo 2014

La Rupe e gli artigiani

“Orvieto città d'arte e di botteghe artigiane”.
É il titolo del libro, realizzato a cura della Cna, che verrà presentato il 19 marzo alle 18.45 presso l'atrio di palazzo del Popolo nell'ambito delle manifestazioni civili promosse in occasione della festa di San Giuseppe patrono della città e della diocesi.
Il volume vuole essere un contributo per ricordare la grande importanza che l'artigianato di Orvieto ha avuto nel corso del tempo, affinché non se ne disperda la memoria e soprattutto per rinnovare nei giovani la curiosità e l'interesse nel continuare molte attività artigiane nel solco della tradizione, pur guardando all'innovazione.

Corriere dell'Umbria Venerdì 14 Marzo 2014

martedì 17 dicembre 2013

Apriti cielo al Mancinelli con Ficarra e Picone

Arriva Stasera al Mancinelli dopo il rinvio per l'improvviso calo di voce di uno dei due interpreti. É “Apriti cielo” con la comicità di Ficarra & Picone, che dopo le risate di Zelig e i commenti quotidiani di Striscia la notizia, dopo insomma quattro anni passati tra gli studi televisivi e i set cinematografici, affrontano le scene teatrali con uno spettacolo tutto nuovo.

“Apriti cielo” è costituito da quadri che rappresentano la vita quotidiana con i suoi paradossi al limite dell'assurdo: prendendo spunto dalla vita di tutti i giorni, piena di cronaca nera, politica, religione e tanto altro, offrono con leggerezza e sarcasmo un riflessione sulla società, regalando al pubblico un mix tra cabaret e teatro dell'assurdo che fin dai primi anni Novanta e dalle prime edizioni di Zelig ha contraddistinto il duo siciliano.
Guardando all'Italia contemporanea e a situazioni sempre più paradossali e farsesche, Ficarra & Picone si prendono gioco con leggerezza delle nuove e vecchie abitudini degli italiani.
Informazioni e prenotazioni al botteghino del teatro, allo 763/340493.

La Nazione Martedì 17 Dicembre 2013

sabato 23 novembre 2013

Alluvione: il fondo di solidarietà è una scatola vuota

Per gli agricoltori orvietani, oltre il danno anche la beffa.
Il fondo di solidarietà nazionale per i danni subiti dalle attività agricole a seguito dell'alluvione del 12 novembre scorso è praticamente vuoto.
A confermarlo è stato il presidente della Commissione agricoltura della camera dei deputati, l'onorevole Luca Sani, intervenendo alla riunione del comitato agricoltori dell'Orvietano, tenutosi a Palazzo dei Sette.

“Attualmente il fondo è privo di risorse è ha detto è e difficilmente sarà possibile reperire i soldi necessari al fabbisogno per il risarcimento dei danni”.

Mentre per privati ed aziende la Regione dell'Umbria ha pubblicato i bandi per accedere ai risarcimenti, infatti, per le imprese agricole l'iter è ben diverso, con la concessione delle provvidenze statali per far fronte ai danni alle produzioni agricole e zootecniche, alle strutture aziendali agricole e alle infrastrutture agricole colpite dall'alluvione, a valere sul fondo di solidarietà nazionale.

“In una situazione in cui i problemi sono rappresentati dalla mancanza di prospettiva per i risarcimenti ma anche dall'assenza di risorse dedicate nell'ambito del Psr (piano sviluppo rurale) è à stato ribadito nel corso dell'assemblea è occorre iniziare ad impegnare maggiori risorse dedicate al risarcimento dei danni subiti, poter partecipare maggiormente alla decisione della loro destinazione e prorogare l'esonero, per gli agricoltori colpiti, dal pagamento della bonifica”.

La Nazione Sabato 23 Novembre 2013

venerdì 15 novembre 2013

Atteso un milione di visitatori per il Giubileo eucaristico straordinario

"Orvieto mostri apertura verso i pellegrini che arriveranno. E metta in connessione sociale e umana le realtà esistenti."
Più di un invito, quello arrivato ieri dal vescovo Benedetto Tuzia, nel presentare appuntamenti ed eventi culturali del giubileo in programma sulla Rupe da qui a un anno. Tra i tanti, il docufestival sulla spiritualità in collaborazione con Rai Cinema e la mostra fotografica
"Karol, il Papa che ha cambiato la storia"

con 87 ritratti inediti di Gianni Giansanti. Dopo Bolsena, dal 24 novembre e per tutto il 2014, spetta ora a Orvieto entrare nel vivo delle celebrazioni per i 750 anni dell'istituzione del Corpus Domini. Al di là dell'aspetto strettamente religioso, il secondo anno del biennio giubilare chiama infatti più da vicino la comunità a fare i conti anche con gli aspetti logistici, come l'allestimento di centri di accoglienza e la gestione di un flusso di pellegrini che secondo le previsioni dovrebbe portare in città quasi un milione di persone.

Circa 40.000, dall'apertura ad oggi, quelle stimate dalla segreteria del giubileo. In attesa di sapere se Papa Francesco sarà o meno ad Orvieto nel 2014, ieri mattina, in piazza Cahen, ha fatto il suo arrivo anche il calice monumentale dell'artista erbese Angelo Miotto, che sarà inaugurato il 24 novembre. Per l'occasione, saranno riproposti anche tre estratti del "Miracolo de lo sacro Corporale" di Giuseppe Baiocco. Per sancire il passaggio del testimone con Bolsena, all'inaugurazione sarà presente la filarmonica Mancinelli.

Al termine, percorrendo i sotterranei del Duomo è previsto l'ingresso alla porta santa. Domani, intanto, alle 16 e domenica alle 13.30 su Tv2000, andrà in onda un lungo reportage sul giubileo eucaristico.

Corriere dell'Umbria Venerdì 15 Novembre 2013

sabato 19 ottobre 2013

Umbria Jazz winter 2013 abbandona l’anima popolare

Potrebbe votare per il Senato Umbria Jazz 21 che in quanto a strada ne ha sicuramente fatta, ma che non ha intenzione di mollare almeno sul versante della qualità.
A fronte di risorse sempre più incerte, pur nella sicurezza dell'apporto "convinto" dell'amministrazione comunale Concina, a fronte dei 35 mila euro decurtati dal passato governo e non ancora recuperati, a fronte di una crisi sempre più diffusa per quel che concerne l'appeal dei concerti live su un pubblico sempre più attento alle tasche e che in questi ultimi anni ha subito un drastico ridimensionamento, il festival sembra orientato a scelte difficili, perdendo la sua "anima" più popolare e virando decisamente verso un pubblico più specifico di estimatori.

Forse forte del fatto che l'edizione Summer a Perugia ha fruttato risultati eccezionali con il record di incassi del tutto in controtendenza rispetto all'andamento generale e maturata la convinzione che il pubblico del jazz ha bisogno di forti motivazioni per aderire a proposte che puntano alla specificità, Carlo Pagnotta ha deciso di allestire un programma (dal 28 dicembre al primo gennaio) che da un lato punta diritto alla qualità invitando a Orvieto alcune delle più interessanti novità emerse nell'ultimo periodo Oltreoceano e dall'altro da vita ad una serie di "sinergie" tra artisti che produrranno anche benefici effetti sui bilanci.

In effetti quel che Pagnotta ha definito "laboratorio" si sostanzia nel mettere in "rete", mettere in relazione artisti caratterizzati da un elevato indice di virtuosismo in formazione diverse. Come scegliere quanto di meglio offre l'entourage del jazz americano, ingaggiarlo in massa (sette otto musicisti in tutto), shakerare il tutto e tirare fuori dal mixer formule diverse, trii, quartetti, quintetti arricchiti di volta in volta da un leader e da comprimari di grande rilievo.
É così che, tanto per fare un esempio, il più osannato dei contrabbassisti che proprio a Orvieto vent'anni fa mosse i suoi primi passi nel firmamento del jazz, Christian McBride, avrà nel suo quintetto il vibrafonista emergente Warren Wolf che farà anche parte del quartetto del pianista Aaron Diehl o che il batterista di McBride, Carl Allen, andrà a comporre insieme a David Wong il trio della sassofonista cilena Melissa Aldana, fresca trionfatrice del Thelonius Monk International Saxophone Competition 2013.

Insomma sinergie virtuose che oltre all'effetto di abbattere i costi producono formazioni esclusive. Roba da veri intenditori.
Meno soddisfatto sarà chi si aspettava appuntamenti più popolari che pure in questi ultimi anni hanno caratterizzato Umbria Jazz Winter con ad esempio Gino Paoli e Toni Servillo, ma ad esempio chi volesse ascoltare una delle più belle voci degli ultimi tempi potrà sempre dirottare su Cecile McLorin Salvant, già ascoltata la scorsa estate e Perugia in compagnia di Gregory Porter e della Wynton Marsalis Orchestra.

Del resto questo è l'indirizzo che si è riproposto il direttore artistico Carlo Pagnotta e chissà che non abbia ragione lui a puntare tutto su tecnica e virtuosismo, tralasciando quei territori di confine tra canzone d'autore e jazz.
Tra le più interessanti novità il trio di clarinetti composto da Ken Peplowski, Evan Christopher e Anat Cohen accompagnati da Howard Alden, Ehud Asherie, Greg Cohen e Lewis Nash, cosi come particolare interesse suscita il progetto audiovisivo coordinato da Massimo Achilli quest'anno dedicato al Modem Jazz Quartet con l'Aaren Diehl Quartet e l'apporto di Warren Wolf, David Wong, Pete Van No - strand .

Gli italiani; Paolo Fresu con Uri Cane, l'ottuagenario Franco Cerri, Fabrizio Bosso con il suo progetto Spiritual, Enrico Rava nel Tribe con Giovanni Guidi e Gianluca Petrella e nel quintetto Standard, Rosario Giuliani con il progetto Images. Insomma molto da ascoltare. Attentamente. 

Corriere dell'Umbria Sabato 19 Ottobre 2013

giovedì 1 agosto 2013

Due rappresentazioni al Festival di Allerona

Prosegue il 17 festival nazionale di teatro amatoriale premio "Stella d'oro", al quale è legato il 9 premio "Giancarlo Pancaldi".
Stasera alle 21.15 la compagnia Le Colonne di Sezze (lt) porterà in scena "Meglio questa!", commedia scritta e diretta da Giancarlo Loffarelli; sabato alle 21.15, invece, sarà protagonista la compagnia Vulimm' vulà di Pozzuoli (na) con "Ferdinando" di Annibale Ruccello, diretto da Roberta Principe. L'appuntamento come di consueto è in piazza Santa Maria, solo in caso di maltempo gli spettacoli saranno alla Sala Aurora.

Il festival, nato nel 1996 da un progetto della Pro Loco di Allerona grazie all'opera di Massimo Gilibini e Patrizio Baldini, è riservato alle compagnie non professionistiche.
L'ingresso a ogni rappresentazione costa 7 euro (5 euro il ridotto), è possibile abbonarsi all'intera rassegna al costo di 40 euro (il ridotto costa 30 euro).
Le riduzioni sono riservate ai ragazzi dai 15 ai 18 anni, ai soci della Pro Loco e ai soci Coop. Per informazioni chiamare il numero 763/62 8312.

Il Giornale dell'Umbria Giovedì 1° Agosto 2013

giovedì 25 luglio 2013

Umbria folk festival 2013: La Festa della Terra torna dal 20 al 24 agosto

"Umbria folk festival nel 2020 sarà la prima manifestazione dell'Umbria."

É il direttore artistico della Tema, Enrico Paolini, a pronosticarlo tra il serio e il faceto nella presentazione fatta a Perugia ieri. A rilanciare è il sindaco Concina: 

“fin da oggi chiedo che pure il festival orvietano faccia parte dei prescelti della Regione Umbria: il prossimo anno lo vogliamo vedere a Roma inserito fra Uj, 2Mondi, Sagra Musicale e Festival delle Nazioni".

Ambrogio Sparagna, popolare artista folk, ex direttore della Notte della Taranta, grande amante di Orvieto e delle sue idee, rincara la dose:

"La manifestazione è diventata una- delle realtà più vivaci e interessanti del panorama italiano, qui si producono novità e progetti speciali. Ci stanno guardando tutti con molto interesse".

Insomma la crisi del settimo anno ("in realtà sono otto" precisa Lucia Gismondi, pilastro organizzativo del festival) è stata superata ampiamente e la musica folk torna nella Città della Rupe dal 20 al 24 agosto con un programma fatto di concerti in piazza con artisti blasonati del panorama italiano e internazionale che si mescolino a giovani proposte, e ,dove trovano anche spazi, mostre, workshop, convegni, Folktrekking e soprattutto la grande voglia di condivisione.

"La ripresa - dice Sparagna - sta proprio nel credere che attraverso la musica- si può ricostruire un senso di comunione". . "100 artisti, 30 ore di musica e 40 persone che si occupano del festival"

sono i numeri della nuova edizione nessi sul tavolo con orgoglio dal presidente Raffaele Ferrazza su una crescita esponenziale: dalle 1.000 persone della "prima volta" alle 40.000 del 2012. Il programma presenta scelte originali - lo sottolinea il coordinatore artistico Sandro Paradisi-: dal progetto "50" dei Nomadi inserito nella giornata inaugurale, allo spazio per le giovani leve del folk italiano con la seconda edizione del contest nazionale i cui finalisti si esibiranno prima del concerto di Ginevra di Marco, in programma in seconda giornata.

E ancora, il 22 agosto, sarà Vinicio Capossela con la Banda della posta a far risuonare la piazza come se fosse una grande festa di matrimonio sfoderando un repertorio di mazurke, polke, valzer, passo doppio, tango, tarantella, quadriglia e fox trota Apertura al genere rap con il concerto del 23 agosto che porterà sul palco una star da annunciare tra qualche giorno. Poi sarà la volta della ska band più nota della Grecia, Koza Mostra, con il loro primo concerto in Italia.

E, infine, nell'ultima serata di Umbria folk festival, sabato 24, c'è davvero tanta roba. Si comincerà all'insegna della tradizione con la Festa della trebbiatura cui seguirà la cena della trebbiatura. Alle 21 primo concerto: sul palco Imany anche lei per la prima volta in Italia (dove ha già ottenuto il Disco d'oro), folksinger che ricorda Tracy Chapman all'inizio della sua carriera. La serata proseguirà con l'Orchestra giovanile di musica popolare diretta da Ambrogio Sparagna. Il gruppo di musicisti e cantanti torna a proporre, per il secondo anno, una serie di canti tipici della tradizione dell'Umbria e del Lazio (canti narrativi, di questua, filastrocche e strambotti d'amore) elaborati dallo stesso Sparagna.
Insieme a loro si esibiranno, come ospiti, il frontman degli Avion Travel Peppe Servillo, Francesco Di Giacomo e Fausto Mesolella, storico chitarrista degli Avion Travel.

"Dal prossimo anno si inizierà a rivedere la formula di Umbria folk festival - annuncia in chiusura Paolini - per arricchirla e farla crescere ancora".

Corriere dell'Umbria Giovedì 25 Luglio 2013

lunedì 8 luglio 2013

Pieve Cavalli 2013

Fu Ascanio della Corgna, nominato governatore perpetuo di Cartel della Pieve nel 1550 dal pontefice Giulio III, a introdurre nella città del Perugino il Gioco della Rosa, competizione equestre che oggi torna ad animare l'estate pievese, non più per dirimere questioni di gabelle e di confini, ma solo per passione. I cavalieri del centro ippico "Il Cavacchione", con il patrocinio del Comune di Città della Pieve, della Provincia di Perugia e della Regione Umbria, si preparano all'ottava edizione di Pieve Cavalli, da venerdì 19 a domenica 21, con il i Campionato riservato ai gruppi equestri da tutta Italia che prendono parte a eventi legati alla tradizione storica delle città di provenienza.
"L'idea - spiega Andrea Possieri, coordinatore dell'evento - è quella di valorizzare il nostro grande patrimonio culturale cittadino, invitando altri gruppi che fanno rievocazione storica a rappresentare le peculiarità dei territori, il tutto condito con la passione, la ricerca, l'autenticità che ruota attorno al mondo equestre; del resto, il nostro precursore, l'imbattuto Duca Ascanio, oltre che grande condottiero, è stato il migliore torneatore del suo tempo."

In questo speciale campionato, la giuria di esperti valuterà i punteggi in base al rigore storico della rievocazione rappresentata, dei costumi e delle attrezzature rispetto ai luoghi di appartenenza, nonché alla qualità delle specialità gastronomiche tipiche, oggetto di degustazione itinerante nelle taverne dei Terzieri. Esibizioni e dimostrazioni a partire da venerdì alle 18,30 in viale Icilio Vanni, Corteo e Gran Galà in Piazza Plebiscito sabato 20 alle 22,30 e gran finale domenica 21 alle 1, con il Gioco della Rosa, sfida avvincente che mette a dura prova le migliori qualità di cavalli e cavalieri.

Corriere dell'Umbria Lunedì 8 Luglio 2013

Programma Pieve Cavalli 2013

Venerdì 19 Luglio

  • Ore 17,00 Palazzo della Corgna: apertura concorso fotografico " Arte Architettura e Cavalli" - i° sessione
  • Ore 17,30 Concorso vetrine a tema
  • Ore 18,30 Viale Icilio Vanni: partenza Corteo gruppi partecipanti i° Torneo Gruppo Storico Equestre Piazza XIX Giugno: parata di presentazione e cerimonia di saluto
  • Ore 20,00 Apertura gara " Piatti tipici", degustazione itinerante presso taverne dei Terzieri
  • Ore 21,30 Circolo Mcl: serata "La Danza e il Cavallo"
  • Ore 22,30 Presentazione prime 5 foto finaliste I° sessione

Sabato 20 Luglio

  • Ore 10,00 Apertura concorso fotografico " Arte architettura e Cavalli" II° sessione
  • Ore 10,30 Presentazione presso sedi Gruppi Storici materiali e particolarità delle manifestazioni e dei territori partecipanti
  • Ore 18,00 Campo della Pineta: dimostrazione gare inerenti al torneo Prova Campionato Italiano Giostra Fitetrek Ante
  • Ore 19,00 Chiusura Ii° sessione concorso fotografico
  • Ore 20,00 Apertura gara " Piatti tipici" degustazione itinerante presso taverne dei Terzieri
  • Ore 21,00 Apertura concorso fotografico " Arte architettura e Cavalli" III° sessione
  • Ore 21,30 Piazza Plebiscito: presentazione prime 5 foto finaliste
  • Ore 22,30 Piazza Plebiscito: Gran Galà Pieve Cavalli 2013 I° Campionato Italiano Gruppi Storico equestri. Corteo con partenza da Piazza 19 Giugno e arrivo in Piazza Matteotti per valutazione

Domenica 21 Luglio

  • Ore 9,00 Pineta dell'Unità: Rassegna Cinofila
  • Ore 10,00 Chiusura III sessione concorso fotografico
  • Ore 11,00 Piazza XIX Giugno: raduno gruppi partecipanti
  • Ore 11,30 Piazza Plebiscito: parata e premiazione Torneo, concorso fotografico e vetrine a tema
  • Ore 13.00 Pranzo conviviale presso taverna
  • Ore 17,30 Premiazione e best in show migliori s oggetti Rassegna Cinofila
  • Ore 18,00 Piazza Plebiscito: Gran Finale Gioco della Rosa e Storie di Donne Uomini e Cavalli

Lunedì 8 Luglio 2013

venerdì 28 giugno 2013

Aviano: fra storia e natura

Aviano da conoscere ed amare per i mille e sorprendenti volti che riesce a mostrare

Tra la rocca del condottiere Bartolomeo e l'oasi fantastica abitata da uccelli rari Alviano à tutt'uno con il suo castello, che domina con la sua imponenza la media valle del Tevere strettamente legato a Bartolomeo d'Alviano, condottiero, architetto e mecenate.
Ma la rocca ha una storia ben più antica di quella, pure secolare, dell'uomo al cui nome è legata. La fortezza infatti venne edificata intorno al 995, con funzioni difensive, all'arrivo del conte Offredo di Germania, che la tradizione vuole essere stato il capostipite della famiglia Alviano. La primitiva fortezza venne distrutta dalla città avversaria di Amelia nel 1495, e di essa poco rimase.

La ricostruzione si deve a Bartolomeo e risale ai primi del Cinquecento. che gli dette l'impronta di castello rinascimentale. allo stesso tempo residenza signorile e fortezza. Bartolomeo impose gli schemi dell'ingegneria militare dell'epoca, cui si devono la pianta quadrangolare e le torri agli angoli, il leggiadro doppio loggiato interno e lo scalone, il piano superiore con le grandi finestre rinascimentali sono il volto della residenza signorile. Non solo storia, arte e architettura: Alviano ospita anche uno straordinario angolo naturale. l'oasi, nata da uno sbarramento del Tevere, che ha originato più di 900 ettari di zona umida, composta da palude, lago, acquitrini, bosco igrofilo, cioè un ecosistema adatto alla riproduzione e alla sosta di circa 200 specie di uccelli.

Qui vivono, o si soffermano passando, uccelli rari come le gru, le oche selvatiche o il falco pescatore, il cavaliere d'Italia, il tarabuso e molti altri. L'oasi è visitabile attraverso due percorsi natura, sette chilometri di sentieri, attrezzati con capanni per il birdwatching: da qui è possibile entrare in un mondo fantastico, dove la natura ha un aspetto particolare, raffinato ed essenziale al tempo stesso, e rare specie d'uccelli appaiono, non visti, sotto lo sguardo dei visitatori.


Venerdì 28 Giugno 2013

sabato 8 giugno 2013

Fra Todi ed Orvieto: dove Acqua, Boschi e Grotte segnano il Paesaggio e le Vicende Umane

Andando da Todi a Orvieto, lungo una vecchia strada, che riporta ad atmosfere anni '60, anche se il suo tracciato è in realtà assai antico, si costeggia un lago dalle acque che si presentano con un colore insolito e suggestivo: è il lago di Corbara, un lago artificiale che si è formato negli anni '60 del secolo scorso, appunto, in seguito alla costruzione di un bacino idroelettrico sul fiume Tevere. Un lago nato là, dove vi erano casolari, edifici e abitazioni. i cui abitanti dovettero lasciare le case, e i campi coltivati, trasferendosi altrove con le loro masserizie, mentre l'acqua, nel giro di pochi giorni, invadeva e riempiva la conca. Sommergendo le costruzioni, e le memorie di secoli di vita. Ma capita, a volte, che le acque del lago siano trasparenti e allora si intravedono, o forse sembra di vedere, le ombre delle antiche case. Ma gli echi e le voci che qui si sentono, in alcuni giorni e in alcune ore, sono tanti, e forse è il vento, forse no.

Qui siamo in uno dei luoghi più selvaggi e suggestivi del parco fluviale del Tevere. Il lago prende il nome di Corbara dall'omonima frazione, che è parte del territorio comunale di Orvieto. Ma altri ancora sono i comuni e i borghi che si incontrano strada facendo, da una parte della strada il lago, e dall'altra le colline, a volte aspre e aguzze, e coperte a seconda del tratto, da oliveti o da boschi. Ma non solo borghi e nuclei abitati si trovano a riva di lago, o lungo o in cima alle strade che dalla strada del Corbara si inerpicano verso le colline. In questa area gravitano anche le gole del Forello, che si insinuano fin quasi a Todi. Nei secolo scorsi dalle gole, talvolta, si sentivano uscire voci spaventose e inumane, che si innalzavano a lungo, per poi diventare sempre più deboli ed estinguersi. Se fossero creature fantastiche, o venti impetuosi, non è dato sapere. Ma non solo gole, anche grotte, e luoghi deputati al silenzio, alla preghiera e alla meditazione, un tempo rifugio di eremiti, anche Jacopone da Todi fu eremita, rifugiandosi anche in una grotta accanto al piccolo convento di Sant'Angelo di Pantanelli. Luogo, quest'ultimo, legato alla memoria francescana, nelle vicinanze sono ancora visibili la grotta in cui il Santo dimorò, la "sua" fonte, l'elce che piantò e lo scoglio sul Tevere da cui, secondo la tradizione, parlò ai pesci.
Jacopone da Todi invece, secondo la tradizione, qui compose varie laudi, e anche il suo Stabat Mater. Altri secoli e altre storie. Sempre nel territorio comunale di Baschi lo scavo archeologico in località Scoppieto, curato dall'archeologa Margherita Bergamini, che con competenza e passione ha fatto, letteralmente, emergere dalla terra una storia straordinaria, è luogo da visitare. É Bergamini stessa a dire:

" Il sito è ubicato sulla sponda sinistra del Tevere, in un luogo in aperta campagna sulla sommità di un'altura in una splendida posizione a controllo del Tevere. Lo scavo condotto fino a ora interessa una manifattura del i secolo d.C. che produceva ceramiche fini da tavola e lucerne, cioè i comuni strumenti per l'illuminazione. Era un villaggio di artigiani che lavoravano al tornio e nello scavo abbiamo individuato le loro postazioni di lavoro, con i loro attrezzi da lavoro. Un complesso produttivo unico al mondo ...i manufatti venivano posti in commercio e distribuiti tramite il Tevere sui mercati del Mediterraneo. E così li ritroviamo nelle ville romane dell'Umbria meridionale, a Roma, a Ostia, a Cagliali e nelle principali città della costa settentrionale dell'Africa: Cherchel, Costantina, Cartagine, fino ad Alessandria di Egitto. Perché sia stato scelto questo luogo per impiantare una fornace è facilmente comprensibile. La zona possedeva infatti tutti i requisiti necessari a far funzionare bene una fornace: l'argilla innanzitutto, di una qualità molto adatta, il legname (nella zona sono ancor oggi presenti estesi boschi) e poi l'acqua. La vicinanza alla via di comunicazione fluviale rappresentò poi l'elemento determinante."
Un itinerario qui non può tralasciare Baschi, con il suo centro storico dall'aspetto antico e aristocratico, i palazzi, le piazze, le viuzze. E la sua tradizione di buona cucina. Ma questa è un'altra storia.
Corriere dell'Umbria Sabato 8 Giugno 2013

venerdì 31 maggio 2013

Il Santuario di Mongiovino e l’Infiorata di Città della Pieve

Tra il santuario bramantesco di Mongiovino nel territorio di Panicale e i quadri dell’infiorata di Città della Pieve ispirati dal Perugino

Il santuario di Mongiovino, si innalza sopra Tavernelle, frazione di Panica.le, e di questo territorio comunale è uno dei luoghi più belli, suggestivi ma anche importanti dal punto di vista dell'architettura, dell'arte e della storia del Rinascimento. Tutto iniziò nel 1513, esattamente 500 anni fa, quando, dopo un'apparizione della Madonna, secondo una leggenda di fondazione la Madonna sarebbe apparsa alla pastorella Andreana e le avrebbe parlato, a Mongiovino venne realizzato questo santuario mariano, meravigliosamente arrivato ai giorni nostri.

Questo complesso monumentale di rara bellezza racconta un pezzo del Rinascimento italiano, l'edificio, costruito in pietra arenaria a pianta greca da Rocco da Vicenza su probabile disegno del Bramante, nella prima metà de semicircolare che inglobava un'edicola in cui era affrescata un'immagine ritenuta miracolosa della Madonna, che secondo la credenza popolare aveva parlato alla piccola Andreana.
I lavori del tempio destinati ad incorpora re la piccola chiesa iniziarono solo nel 1524. Il composito nucleo architettonico costituisce uno dei più complessi monumenti del genere che vi sono in Italia. La forma della pianta e la scansione della pavimentazione ricordano schemi geometrici esoterici, che in quei tempi erano ben legati all'astrologia, all'astronomia, all'architettura, alla religione.
Una suggestione resa più forte dagli affreschi interni e dall'altare maggiore, dove si trovano statue opera di Valentino Martelli. La fama della bellezza del santuario si diffuse rapidamente tra i fedeli, ma anche tra gli architetti, tanto che già nel 1550 a Cortona, su progetto del Vasari, iniziarono i lavori della chiesa di Santa Maria Nuova, splendida imitazione del tempio.

Autentici leggiadri ed effimeri quadri, destinati a volare via nel giro di un giorno, ma non per questo meno belle, vengono dipinti con petali ed elementi vegetali per una delle Infiorate più famose dell'Umbria, che viene realizzata a Città della Pieve. Un'Infiorata che torna ogni anno, nella domenica più vicina al 21 giugno, ricorrenza di San Luigi Gonzaga che per l'occasione viene festeggiato tra sacro e profano. Nei quadri che escono dalle mani, ma anche dalla profonda preparazione culturale e artistica degli infioratori è forte l'ispirazione all'artista più importante di nascita pievese, e uno dei più importanti della storia dell'arte italiana: Pietro Vannucci, detto il Perugino, ma anche all'arte rinascimentale. L'Infiorata è motivo anche di spettacoli musicali, di suggestive melodie che accompagnano chi segue il percorso dei tappeti colorati, sia nella notte del sabato che nel pomeriggio della domenica. La città assume un'atmosfera magica e fuori dal tempo, gli organizzatori avvertono che

"Ogni edizione è unica, originale ed irripetibile cambiando ogni anno il tema e realizzando sempre disegni in forma originale"
, una visita ripetuta in anni diversi offre differenti suggestioni. Senza trascurare la cucina, con la taverna dove persone in costume d'epoca servono ai tavoli piatti rinascimentali e piatti tipici della cucina umbro-toscana. Il menu, tanto per citare, offre, tra l'altro, "pici" al sugo di cinghiale, cinghiale al dragoncello, fagioli con le cotiche e carni alla brace cotte sapientemente
Corriere dell'Umbria Venerdì 31 Maggio 2013

sabato 11 maggio 2013

Tra borghi antichi, boschi e vigneti …

Vigneti, oliveti, coltivazioni ordinate, ma anche boschi che verrebbe fatto di chiamare con un termine ormai non più usato, e cioè selve, per la vegetazione fitta e, all'apparenza, impenetrabile. E, ancora, borghi antichi, vecchie ricette, artigianato di qualità, riti che si perdono nella notte dei tempi. Questo si può incontrare in un itinerario in alcuni luoghi dell'Orvietano.
Fabro conserva ancora, malgrado le ferite del tempo e della storia, la sua impronta caratteristica di castello nato intorno al Mille, di cui conserva parte delle mura. Nel cuore del borgo si trova il palazzo comunale, il cui progetto viene attribuito all'architetto Calderini, completamente ristrutturato negli anni `80 del secolo scorso. La parrocchiale, Ottocentesca, venne invece progettata da Giovanni Caproni. Monumento moderno, ricco di significati simbolici, è l'Albero della vita, realizzato da Luciano Martelloni con la collaborazione di Patrizio Serranti e inaugurato nel 2006. L'opera, gigantesca, è in larice, e parla di vita e di amicizia. Carnaiola, frazione di Fabro, fu fino al 1870 frazione autonoma. Dominata da un castello, di proprietà privata, mantiene intatto il suo aspetto medievale.

A Carnaiola è nata, nel Duecento, la beata Vanna. Alla mistica è intitolata una chiesetta, edificata nel luogo della casa natale. Considerata una delle mistiche umbre è tuttora oggetto di culto popolare, tanto che viene festeggiata il 23 luglio, ricorrenza della sua morte. Colline ricoperte da boschi con faggi, lecci, e cespugli di ginepro accolgono chi si inoltra verso Allerona è immerso nelle colline

Sopra il borgo di Carnaiola, comune autonomo fino al 1870, sotto palazzo Sannesio a Castel Giorgio, antica sede vescovile di villeggiatura in secoli passati coperte di boschi di faggio, leccio e ginepro. Ma anche, di pini e corbezzoli, frassini e castagni, secondo una geografia che disegna i luoghi con forme e colori diversi. Un borgo che affonda le sue origini in epoca romana, di cui rimangono tratti della Cassia antica e cippi che rimandano alla Traiana nuova.

Una lunga storia, quella di Allerona, raccontata da ruderi di castelli e fortilizi, resti delle mura e delle porte dette "del Sole e della Luna", la chiesa medievale rimaneggiata nell'Ottocento, fino ad arrivare all'elegante villa Cahen in stile Liberty. Per chi ama le passeggiate nella natura qui non mancano i luoghi dove passare una giornata, o anche solo qualche ora, tra il verde. Il parco di Villalba, ben noto agli amanti della botanica perché qui si trovano orchidee selvatiche di bellezza straordinaria - ne hanno catalogato una trentina di specie diverse - è attrezzato per ospitare pic nic, in aree con tavoli, panchine e "punti fuoco".

Non meno bella e interessante è la selva di Meana. A ridosso dell'altopiano dell'Alfina, con una magnifica vista sulla vallata del fiume Paglia si trova Castel Viscardo. Il centro storico si sviluppa attorno al Trecentesco castello che fu dei Monaldeschi della Cervara, e ora dei duchi di Montevecchio. Ma il borgo è molto antico, almeno di epoca etrusca, databile dal VI secolo a.C., è infatti la necropoli etrusca situata a pochi chilometri dal paese, in località Caldane. Qui fin dal 1300 si produce il cotto fatto a mano, un'autentica arte tramandata di generazione in generazione e che dà luogo alla lavorazione di mattoni, coppi, tegole, gronde, e tanti altri manufatti in cotto. Una tradizione legata a vicende storiche ma anche al terreno, ricco di pregiata argilla, materia prima indispensabile per la produzione del cotto. Il territorio è segnato da ordinati vigneti, questa è una delle zone di produzione, dove alla qualità del vino si unisce quella di ricette antiche e interessanti che sono la base, insieme a ingredienti di qualità che in questo territorio ancora si trovano.

Luogo di confine, geografico e culturale, e perciò quanto mai interessante, è Castel Giorgio, che dalla sua posizione sull'altopiano dell'Alfina gode splendidi paesaggi e guarda, dall'estremo punto a ovest dell'Umbria, il lago di Bolsena e l'Amiata, Lazio e Toscana, dunque. Il castello di Castel Giorgio venne costruito a fine Quattrocento, da Giorgio della Rovere. Il passaggio di truppe, un incendio e un terremoto lo danneggiarono ripetutamente e trovò nuova vita quando, nel 1610, il cardinale Giacomo Sannesio, nel 1610, lo fece ristrutturare.

Il palazzo divenne luogo di soggiorno per i porporati e i prelati che qui, da Orvieto, venivano a villeggiare. Palazzo Sannesio è uno dei punti di interesse del borgo. Ma nei boschi fitti che circondano Castel Giorgio, dove i conoscitori quand'à tempo trovano funghi squisiti nascondono vecchie storie di banditi. A lungo in queste macchie fitte si nascosero, progettando agguati e ruberie, Luciano Fioravanti, di Acquapendente, e Davide Biscarini, di Marsciano. Ancora a metà del secolo scorso, di una vecchietta del luogo, minuta e raggrinzita, si diceva che fosse stata in gioventù la donna di Davide Biscarini.

Corriere dell'Umbria Sabato 11 Maggio 2013