mercoledì 3 settembre 2008

Le cantine di Orvieto e la classificazione delle Ocm

L'Europa condanna il vino italiano e i produttori orvietani sono ovviamente in ansia. L'entrata in vigore della nuova classificazione delle Ocm (Organizzazioni comuni di mercato) dei vini dettata dall'Europa comunitaria, prevista per il primo agosto del prossimo anno, potrebbe compromettere il futuro del sistema vino italiano.
La nuova classificazione, infatti, prevede la cancellazione di più di 470 denominazioni, tra Docg, Doc e Igt, e la loro riduzione a 182, suddivise solo tra Dop e Igp.
Niente più sottozone, quindi, né declassamenti in annate particolarmente sfavorevoli oltre al problema del riconoscimento delle denominazioni, che a quel punto spetterà esclusivamente alla Comunità Europea.
Se la prospettiva verrà trasferita sul territorio regionale le conseguenze sono ovvie: in Umbria si dovrebbe infatti passare da 28 a 19 denominazioni di vini.
Ragionando per macroaree anche il comprensorio risentirebbe molto di questa nuova normativa europea: Orvieto, Orvieto Classico, Rosso Orvietano, Lago di Corbara, in parte Trasimeno, Colli Amerini e Umbria Igt sono le denominazioni le quali, sovrapponendosi in tutto o in parte, potrebbero scomparire da qui ad agosto 2009.
Si tratta, comunque, di ipotesi in quanto l'iter per la riclassificazione delle zone di denomistato sarà ancora lungo e in parte la normativa andrà interpretata e applicata secondo le aree di produzione vinicola.
"Non sarà assolutamente il caso di fare allarmismi o guardare al peggio - dice il presidente del Consorzio per la tutela dei vini dell'Orvietano, Renzo Cotarella.
C'sarà ancora tempo per definire la questione che andrà guardata sotto un'ottica ben diversa da quella di cancellare le denominazioni.
La nuova classificazione delle Ocm andrà inquadrata in una nuova logica di gestione. Si passerà dalle Doc e Docg alle sole Dop e Igt, ma guardando a un'ottica di gestione delle aeree di denomistato.
Dovrà essere effettuata una profonda verifica delle zone Doc e Docg e i tempi sono ancora lunghi prima di parlare di denominazioni che scompaiono.
Per il vino orvietano credo che non ci siano le condizione per parlare di stravolgimenti. Con le Dop cambierà il regime di gestione, ma non certo la sostanza."
Ad intervenire sulla questione nei scorsi giorni sarà stata anche la Confagricoltura umbra per la quale sono
"molteplici le sfide che nel futuro prossimo il settore vitivinicolo dell'Umbria dovrà affrontare se non vorrà perdere la competitività, vanificando i grandi sforzi fatti negli ultimi 20, 30 anni.
Tra queste la sparizione delle sigle Doc e Docg che potrebbe portare a una enorme confusione tra i produttori e i consumatori"
Gabriele Anselmi dal Corriere dell'Umbria

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